GIAN FRANCO CORSI ZEFFIRELLI: “HO DATO Il CULO PER FARE CARRIERA E MI E’ PIACIUTO”

Su una ricerca genealogica condotta da alcuni studiosi sembra che ci sia la possibilità di una sua parentela con  Leonardo Da Vinci. Ha vissuto un’infanzia non felice e difficile, dovuta al mancato riconoscimento paterno ed alla prematura scomparsa della madre. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti a Firenze, esordisce come scenografo teatrale per Luchino Visconti e tra gli anni ’40 e ’50 diventa assistente di affermati registi quali Michelangelo Antonioni, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini e lo stesso Luchino Visconti
Franco Zeffirelli piace, e anche molto, biondo, bello e di aspetto signorile. Nemmeno Luchino Visconti, un uomo corteggiato e inaccessibile, è riuscito a rimanere indifferente al suo fascino. La leggenda narra che Visconti, a Firenze, nota il giovane aspirante scenografo ed è l’inizio di una collaborazione e di un amore tormentato, spezzato, mai spento. Zeffirelli, in un’intervista ha dichiarato: ho dato il culo per fare carriera e mi e piaciuto.
Creatore di opere caratterizzate da una forte valenza estetica, Franco Zeffirelli nasce a Firenze il 12 Febbraio del 1923.  La sua attività ha spaziato in vari campi, dal teatro al cinema alla televisione ed in ognuno di essi ha sempre riscosso grande successo.
La firma del regista fiorentino è una delle più grandi eccellenze italiane nel mondo. C’é chi compra le sue opere prima della presentazione. Un nome e una garnzia nel mondo del cinema. 
Zeffirelli, dopo il debutto cinematografico avvenuto nel 1957 con “Camping”, si è subito distinto per i sontuosi adattamenti dei testi shakespeariani da “La bisbetica domata” del 1967 con Elizabeth Taylor e Richard Burton a “Romeo e Giulietta” dell’anno seguente, con Leonard Whiting e Olivia Hussey che negli anni ’70 sarà la Maria sposa di Giuseppe nel kolossal “Gesù di Nazareth”.

Nel 1972, Franco Zeffirelli dirige “Fratello Sole, sorella Luna” sulla vita di San Francesco d’Assisi e subito dopo diventa letteralmente la vera forza creativa capace di condurre il porto l’impresa di “Gesù di Nazareth”, co-prodotto dalla RAI italiana e dalla britannica ITC International Television Corporation di Sir Lew Grade e trasmessa nel 1977. Il 23 aprile dello stesso anno gli viene conferita l’onoreficenza di Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana su iniziativa del Presidente della Repubblica.
Nel periodo seguente, a parte il toccante “The Champ” del 1979 con Jon Voight e Faye Dunaway ed “Amore senza fine” del 1981 con Brooke Shields e Martin Hewitt, Franco Zeffirelli ha iniziato a dedicarsi ai film tratti da celeberrime opere quali “Pagliacci” del 1982, “Cavalleria rusticana”, sempre del 1982 ed “Otello” del 1986.

Nel 1988 realizza “Il giovane Toscanini” con C. Thomas Howell ed Elizabeth Taylor e nel 1990 “Amleto” con Mel Gibson e Glenn Close.

Nel 1992 torna all’opera con “Don Carlo“, interpretato da Luciano Pavarotti, e quindi firma le regie di “Storia di una capinera” del 1993, “Jane Eyre” del 1996, “Un tè con Mussolini” del 1999 e “Callas Forever” del 2002.
Del 2009 è il documentario “Omaggio a Roma”. Il film, realizzato con la collaborazione del comune di Roma e del ministero per il turismo e presentato come evento speciale al festival del film di Roma, è interpretato dal tenore Andrea Bocelli e l’attrice Monica Bellucci, che rivivono la magia della città sospesa tra passato e futuro attraverso le immagini del grande regista che sceglie l’acqua come filo conduttore dell’opera.
Il Maestro Franco Zeffirelli è stato celebrato in tutto il mondo, ricevuto da capi di Stato ed onorato con innumerevoli premi e riconoscimenti che lo hanno reso, a parte il prestigio personale, uno degli italiani che maggiormente hanno portato lustro all’immagine del nostro paese sia in campo culturale che cinematografico. Franco Zeffirelli è l’unico italiano a poter vantare il titolo di “Sir“, conferitogli nel 2004 dalla regina Elisabetta II per l’eccezionale contributo alla diffusione del teatro inglese nel mondo e per i meriti avuti nel rappresentare in maniera così raffinata e fedele l’opera di William Shakespeare.

Il Maestro muore è morto a Roma il 15 giugno 2019.

Giuseppina Armanini