“Ero sempre in ritardo a scuola, a causa dei fumetti. Facevo tardi a scuola e allora successe che, a forza di far tardi, dovetti frequentare la scuola serale di mattina all’alba”. (Jerry Lewis in “Artisti e modelle”)
Joseph Levitch, noto come Jerry Lewis (Newark, 16 marzo 1926 – Las Vegas, 20 agosto 2017), attore, comico e regista statunitense, considerato uno dei cosiddetti “mostri sacri” del mondo dello spettacolo americano del dopoguerra é figlio di Daniel Levitch, un attore di vaudeville, e di Rachel Levitch, entrambi immigrati russi di origine ebraica. Jerry trascorse la sua infanzia girando in piccoli teatri di provincia con i genitori e nel 1931 esordì come componente di un coro. Quando iniziò la scuola, venne affidato dai genitori a una zia ad Albany e, in seguito, mandato a studiare in un collegio a Irvington, dove si fece notare per le imitazioni dei compagni e degli insegnanti. La sua carriera scolastica finì quando venne espulso dal collegio per aver picchiato un insegnante che parlava male degli ebrei.
Per mantenersi fece il commesso, magazziniere in una fabbrica di cappelli, fattorino in un albergo e maschera in un cinema-teatro di Brooklyn, dove negli intervalli degli spettacoli mise in scena brevi sketch in cui imitava in playback li movimenti di cantanti famosi.
Nel 1944, dopo essere stato esentato dal servizio militare per la perforazione di un timpano per un’otite, iniziò la sua prima tournée in varie città degli Stati Uniti e del Canada. Durante il tournée conobbe e sposò la giovane cantante Patty Palmer, dalla quale ebbe sei figli e nel 1980 si separò dopo 36 anni di matrimonio.
Nel 1946, due anni dopo, fu il momento di un altro significativo incontro della sua vita; quello con un cantante Dino Crocetti, in arte Dean Martin. Si narra che il 26 giugno del 1946, durante uno spettacolo, per l’assenza di un attore, Jerry Lewis propose di far debuttare il suo amico. Il successo fu immediato, e insieme i due diventarono la coppia di attori più celebre dell’epoca, un sodalizio che si interruppe dieci anni dopo per motivi personali. Quello era un momento in cui il pubblico sentiva il bisogno di una comicità più moderna, i vecchi comici che si erano affermati prima della guerra erano ormai decaduti: i Fratelli Marx girarono il loro ultimo film nel 1949, il duo Stanlio e Ollio, formato da Stan Laurel e Oliver Hardy si preparavano a emigrare in Europa dove, dopo un lungo periodo di silenzio, realizzarono il loro ultimo film Atollo K.
Il primo film di Jerry Lewis e Dean Martin fu “La mia amica Irma” del 1949, seguito immediatamente da “Irma va a Hollywood” del 1950. Queste pellicole erano semplicemente la trascrizione cinematografica di scenette che i due attori avevano recitato precedentemente in una trasmissione radiofonica a puntate, ai quali Jerry Lewis arricchì con alcune gag mimico-gestuali come il famoso il duetto con uno scimpanzé che fuma, beve e gioca a carte.
La coppia linterpretò insieme sedici film: “Attente ai marinai” del 1951, “Morti di paura” del 1953, “Il nipote picchiatello” del 1955, “Artisti e modelle” del 1955 e “Hollywood o morte!” del 1956.
La loro popolarità fu tale che la DC Comics pubblicò dal 1952 la serie a fumetti intitolata “The Adventures of Dean Martin and Jerry Lewis”.
Il 25 luglio 1956, dopo dieci anni dalla loro prima apparizione, la coppia annunciò la loro separazione artistica durante lo show al Copacabana di New York. Nonostante le richieste e proposte, i due non si ricongiunssero mai più. La serie a fumetti continuò ad essere pubblicata ancora per un anno, per poi continuare fino al 1971 con il solo Lewis come protagonista assoluto. In questa seconda fase della serie, Jerry Lewis si incontrava spesso con supereroi come Superman, Batman, e vari altri personaggi della DC Comics.
La separazione artistica sembrò inizialmente giovare più Dean Martin, mentre Lewis apparve in pellicole deludenti come “Il delinquente delicato” e “Il marmittone”. A salvare Jerry Lewis dalla banale comicità fu la ripresa della collaborazione con Frank Tashlin con quattro film tra cui “Il balio asciutto” del 1958 e “Il Cenerentolo” del 1960.
Nel 1960, quasi per caso divenne anche regista dei suoi film. La Paramount chiese a Jerry Lewis di produrre un film da presentare nel periodo estivo, e Lewis realizzò il “Ragazzo tuttofare”, il suo debutto da regista. Come location venne scelto il Fontainebleau Hotel di Miami, Lewis, con un bilancio ristretto a disposizione, con brevi tempi di ripresa e nessun copione pronto, girò il film giorno per giorno con la collaborazione di Bill Richmond per l’ideazione delle scene e delle gag, ispirate un pò alle comiche del periodo del cinema muto. Durante questa produzione, Lewis, sviluppò la tecnica del video assist usando molteplici monitor che gli permettevano di rivedere, in tempo reale, la pellicola. Da quel momento, quella tecnica venne utilizzata abitualmente da tutti i registi. Così, Jerry Lewis diventò uno dei registi più apprezzati in Europa.
Dopo “Ragazzo tuttofare”, apprezzato dalla critica e dal pubblico, Jerry Lewis iniziò ufficialmente la sua carriera di regista dirigendo svariati altri film, scrivendo spesso anche la sceneggiatura, come “L’idolo delle donne2 e “Il mattatore di Hollywood”, entrambi del 1961, “Jerry 8 e 3/4” del 1964 e il suo acclamato capolavoro, “Le folli notti del dottor Jerryll” del 1963.
Nel 1965, Jerry Lewis realizzò la commedia “I sette magnifici Jerry”, scritta con Bill Richmond: è la storia di una orfanella milionaria che deve scegliere il suo nuovo “tutore” tra sei catastrofici zii, tutti interpretati da un grande Jerry Lewis. Nel 1970, diresse “Scusi, dov’è il fronte?”, film che ottenne un clamoroso successo in Francia, ma poco apprezzato in patria.
Nel 1972, Jerry Lewis realizzò “The Day the Clown Cried”, un melodramma ambientato in un campo di concentramento nazista. Lewis, dichiarò successivamente che la sua mancata distribuzione fu dovuta a difficoltà finanziarie e dispute legali con i sceneggiatori. L’insuccesso del progetto lo portò ad una lunga pausa, durante la quale si dedicò prevalentemente alle sue trasmissioni televisive di beneficenza. Nel 1980, dopo otto anni, tornò al cinema con la regia e l’interpretazione in “Bentornato picchiatello”.
Negli anni cinquanta, si interessò anche alla musica conquistando un buon successo in classifica con la canzone “Rock-a-Bye Your Baby with a Dixie Melody”, così come con la canzone “It All Depends On You” del 1958. Tutte queste, e altre sue canzoni, verranno successivamente raccolte nell’album “Jerry Lewis Just Sings”.
Con “il Jerry Lewis MDA Telethon”, Jerry Lewis, dal 1966, é impegnato annualmente nel programma televisivo che ha come scopo raccolta di fondi a favore della “MDA” (Muscular Dystrophy Association), associazione che aiuta i malati di distrofia muscolare. Il programma è riuscito a raccogliere svariati miliardi di dollari.
Nell’edizione del 1976, a sorpresa comparve Dean Martin, chiamato sul palco da Frank Sinatra, amico di entrambi. Nell’occasione, Dean Martin e Jerry Lewis si riappacificarono, abbracciandosi di fronte a un pubblico in delirio e mettendo fine a una disputa durata anni.
Negli ultimi anni, l’attore, per conseguenze di cadute nelle scene spericolate girate nei film come la rottura di una vertebra nei primi anni sessanta, ha dovuto ricorrere all’assunzione massiccia di steroidi che lo fece ingrassare fino ad arrivare a pesare 120 chili. Ebbe poi anche una crisi di nervi che superò con fatica, e venne colpito da una forte meningite virale, un dolore che lo portò sull’orlo del suicidio.
Nel 1983, grazie a Martin Scorsese, ritornò sul grande schermo per interpretare “Re per una notte”, accanto a Robert De Niro.
Nella vita reale, sempre nel 1983, a 56 anni, Jerry Lewis si sposò a sorpresa con SanDee Pitnick, una trentaseienne ex-ballerina di Las Vegas. Nel 1992, i due adottarono una bambina, Danielle Sarah.
Di recente, Jerry Lewis si è anche sottoposto a numerosi interventi al cuore, con l’impianto di quattro by-pass, e nel 1992 gli è stato asportato un cancro alla prostata. Soffre di diabete e fibrosi polmonare.
Nonostante tutti questi gravi problemi di salute, è ancora attivo sul palcoscenico come live show a Las Vegas e diversi seminari sul buonumore, rimanendo comunque sempre attivo nella produzione cinematografica dei remake dei suoi storici film.
Nel 2009, gli viene assegnato il Premio Oscar umanitario Jean Hersholt.
Nel giugno 2013, Jerry Lewis è stato ricoverato d’urgenza in ospedale. L’anziano comico, che avrebbe dovuto presenziare ad un evento in onore di Tom Cruise, si sarebbe sentito male a causa di un problema di ipoglicemia.
Alessia Marcon
Riconoscimenti
- 1952 – Vincitore del premio speciale Photoplay
- 1952 – Nomination come Miglior Comico
- 1954 – Vincitore del premio Golden Apple Award
- 1965 – Nomination, Golden Globe in Boeing Boeing come miglior attore in un film commedia o musicale
- 1965 – Golden Laurel, Premio Speciale – Family Comedy King
- 1977 – Nomination al Premio Nobel per la pace, candidatura proposta dal Parlamentare USA Les Aspin. Aspin fece notare che in 11 anni, il Jerry Lewis MDA Telethon aveva raccolto più di 95 milioni di dollari per le associazioni contro la distrofia muscolare.
- 1983 – Nomination, BAFTA Award come Miglior attore non protagonista per Re per una notte, British Academy Film Awards
- 1997 – Premio alla carriera, American Comedy Awards
- 1999 – Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia
- 2004 – Premio alla carriera, Los Angeles Film Critics Association
- 2005 – Governors Award, Primetime Emmy Awards
- 2006 – Satellite Award come ospite speciale nella serie TV Law & Order: Special Victims Unit
- 2009 – Introdotto nella New Jersey Hall of Fame
- 2009 – Gli è stato conferito il Premio umanitario Jean Hersholt, una particolare categoria di Oscar assegnata ad una figura distintasi nell’impegno sociale.
In carriera, gli é stato dedicato due stelle sulla Hollywood Walk of Fame e, dal 1960, ha vinto il premio di Miglior Regista dell’Anno per ben otto volte; tre volte in Francia, e una in Italia, Belgio, Germania, Spagna e Olanda.
Di lui, il critico cinematografico francese Robert Benayoun ha scritto: “Considero Jerry Lewis, da quando è morto Buster Keaton, il maggiore artista comico del nostro tempo. Rispecchia perfettamente i tempi in cui viviamo e contemporaneamente li critica”, e il regista francese Jean-Luc Godard, disse: “Jerry Lewis è l’unico regista americano al giorno d’oggi, che cerca di sperimentare qualcosa di nuovo e originale nei propri film; è molto meglio di Charlie Chaplin e Buster Keaton”.
Jerry Lewis è stato spesso accusato e criticato dalle associazioni per i diritti dei disabili per aver costruito la propria carriera scimmiottando i movimenti spastici dei portatori di handicap. Nel 1990, l’attore scrisse un breve saggio per la rivista Parade, intitolato “If I Had Muscular Dystrophy – Se avessi la distrofia muscolare”, nel quale descriveva i malati di distrofia come “delle mezze persone”. La conseguenza fu che molti appartenenti alla comunità dei disabili si sentirono offesi da questo pregiudizio. Alcuni membri delle comunità per i diritti dei disabili arrivarono anche ad opporsi alla sua candidatura come vincitore del premio umanitario dedicato alla memoria di Jean Hersholt.
Filmografia
- La mia amica Irma (My Friend Irma), regia di George Marshall (1949)
- Irma va a Hollywood (My Friend Irma Goes West), regia di Hal Walker (1950)
- Il sergente di legno (At War with the Army), regia di Hal Walker (1950)
- Quel fenomeno di mio figlio (That’s My Boy), regia di Hal Walker (1951)
- Attente ai marinai! (Sailor Beware), regia di Hal Walker (1952)
- Il caporale Sam (Jumping Jacks) (1952) regia di Norman Taurog
- La principessa di Bali (Road to Bali), regia di Hal Walker (1952) – non accreditato
- Il cantante matto (The Stooge), regia di Norman Taurog (1952)
- Morti di paura (Scared Stiff ), regia di George Marshall (1953)
- Occhio alla palla (The Caddy), regia di Norman Taurog (1953)
- I figli del secolo (Money from Home), regia di George Marshall (1953)
- Più vivo che morto (Living It Up), regia di Norman Taurog (1954)
- Il circo a tre piste (3 Ring Circus), regia di Joseph Pevney (1954)
- Il nipote picchiatello (You’re Never Too Young), regia di Norman Taurog (1955)
- Artisti e modelle (Artists and Models), regia di Frank Tashlin (1955)
- Mezzogiorno di… fifa (Pardners), regia di Norman Taurog (1956)
- Hollywood o morte! (Hollywood or Bust), regia di Frank Tashlin (1956)
- Il delinquente delicato (The Delicate Delinquent), regia di Don McGuire (1957)
- Il marmittone (The Sad Sack), regia di George Marshall (1957)
- Il balio asciutto (Rock-a-Bye Baby), regia di Frank Tashlin (1958)
- Il ponticello sul fiume dei guai (The Geisha Boy), regia di Frank Tashlin (1958)
- C’era una volta un piccolo naviglio (Don’t Give Up the Ship), regia di Norman Taurog (1959)
- Il villaggio più pazzo del mondo (Li’l Abner), regia di Melvin Frank (1959) – non accreditato
- Un marziano sulla Terra (Visit to a Small Planet), regia di Norman Taurog (1960)
- Ragazzo tuttofare (The Bellboy), regia di Jerry Lewis (1960)
- Il Cenerentolo (Cinderfella), regia di Frank Tashlin (1960)
- L’Idolo delle donne (The Ladies Man), regia di Jerry Lewis (1961)
- Il mattatore di Hollywood, (The Errand Boy), regia di Jerry Lewis (1961)
- Sherlocko investigatore sciocco (It’$ Only Money), regia di Frank Tashlin(1962)
- Le folli notti del dottor Jerryll (The Nutty Professor), regia di Jerry Lewis (1963)
- Questo pazzo, pazzo, pazzo mondo (It’s a Mad Mad Mad Mad World), regia di Stanley Kramer (1963) – non accreditato
- Dove vai sono guai (Who’s Minding the Store?), regia di Frank Tashlin (1963)
- Jerry 8 e 3/4 (The Patsy), regia di Jerry Lewis (1964)
- Pazzi, pupe e pillole (The Disorderly Orderly), regia di Frank Tashlin (1964)
- I sette magnifici Jerry (The Family Jewels), regia di Jerry Lewis (1965)
- Linea rossa 7000 (Red Line 7000), regia di Howard Hawks (1965) – non accreditato
- Boeing Boeing (Boeing (707) Boeing (707)), regia di John Rich (1965)
- 3 sul divano (Three on a Couch), regia di Jerry Lewis (1966)
- Stazione luna (Way… Way Out), regia di Gordon Douglas (1966)
- Non alzare il ponte, abbassa il fiume (Don’t Raise the Bridge, Lower the River), regia di Jerry Paris (1967)
- Il ciarlatano (The Big Mouth), regia di Jerry Lewis (1967)
- Silent Treatment, regia di Ralph Andrews (1968)
- Jerryssimo! (Hook, Line & Sinker), regia di George Marshall (1969)
- Controfigura per un delitto (One More Time), regia di Jerry Lewis (1970) – voce, non accreditato
- Scusi, dov’è il fronte? (Which Way to the Front?), regia di Jerry Lewis (1970)
- The Singing Filipina, regia di Artemio Marquez (1971)
- The Day the Clown Cried, regia di Jerry Lewis (1972)
- Rascal Dazzle, regia di Edward Glass (1980)
- Bentornato picchiatello (Hardly Working), regia di Jerry Lewis (1980)
- Comiche dell’altro mondo (Slapstick of Another Kind), regia di Steven Paul (1982)
- Re per una notte (The King of Comedy), regia di Martin Scorsese (1983)
- Qua la mano picchiatello (Cracking Up), regia di Jerry Lewis (1983)
- Retenez-moi… ou je fais un malheur!, regia di Michel Gérard (1984)
- Par où t’es rentré? On t’a pas vu sortir, regia di Philippe Clay (1984)
- Cookie, regia di Susan Seidelman (1989)
- Mr. sabato sera (Mr. Saturday Night), regia di Billy Crystal (1992)
- Il valzer del pesce freccia (Arizona Dream), regia di Emir Kusturica (1992)
- Il commediante (Funny Bones), regia di Peter Chelsom (1995)
- Max Rose, regia di Daniel Noah (2013)
- Até que a sorte nos separe 2, regia di Roberto Santucci (2013)
Scrittore
- 1971 – The Total Film-maker (Random House)
- 1982 – Jerry Lewis In Person (Atheneum)
- 2005 – Dean & Me (id.) Sagoma Editore (ISBN 978-88-6506-002-5)