SAN PIETROBURGO, FRA LE PIU’ BELLE TAPPE DEL “GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI”

Ormai, sono gli ultimi giorni del “Giro del mondo in 80 Giorni”. Siamo al 73° giorno, siamo a San Pietroburgo. La più europea delle città russe. Una delle più belle città al mondo. Le sue caratteristiche principali? Arte, Architettura e il freddo. Una miscela di monumenti, chiese, teatri e musei.
Grazie alla sua posizione geografica, si pone come perfetto ponte tra oriente e occidente. Infatti, conserva in essa tutta l’imponente storia del suo paese ma allo stesso tempo e’ capace di mostrare ad un turista palazzi magnifici, monumenti grandiosi, ville superbe e uno spirito culturale da vecchia Europa.
Ed e’ proprio per questo che e’ stata creata! Pietro il Grande, suo fondatore, la chiamava “finestra sull’Europa”, sperando cosi’ di poter occidentalizzare rapidamente il suo paese.
Pietro il Grande si rivolge all’Italia e chiama alla sua corte artisti e architetti italiani per realizzare quella che doveva diventare la magnifica capitale, ancora oggi definita da tutto il mondo la “Venezia del Nord”. Tra i tanti che dall’Italia hanno messo piede in Russia per dare il loro contributo alle sfarzose edificazioni di San Pietroburgo, non possiamo non ricordare:
Francesco Bartolomeo Rastrelli (Firenze, 1700 – San Pietroburgo, 29 aprile 1771) è stato un architetto italiano naturalizzato russo. Egli sviluppo’ uno stile facilmente riconoscibile, che puo’ essere considerato come un’espressione del tardo barocco europeo. I suoi piu’ importanti lavori, inclusi il Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo e il Palazzo di Caterina a Tsarskoe Selo, sono celebri per la stravaganza del lusso e per l’opulenza delle decorazioni. Bartolomeo giunse in Russia nel 1715. La sua ambizione era di combinare lo stile italiano piu’ tardo in architettura con le tradizioni del barocco moscovita. Fu scelto come architetto principale di corte nel 1730. Ebbe il favore dei monarchi di sesso femminile del suo tempo, cosi’ mantenne l’incarico durante i regni delle imperatrici Anna (1730-1740) ed Elisabetta (1741-1762).
Carlo Domenico Rossi russificato in Karl Ivanovič Rossi (Napoli, 18 dicembre 1775 – San Pietroburgo, 18 aprile 1849) è stato un architetto italiano naturalizzato russo.
 Fu un importante architetto italo-russo Karl Ivanovic Rossi, insuperato maestro dei complessi architettonici. E’ dovuto a lui il sistema di complessi, piazze e strade del centro di San Pietroburgo, imponente struttura architettonica che si estende per molti chilometri lungo le rive della Neva, fino alla Prospettiva Nevskij. Sempre Rossi creo’ l’imponente edificio del Quartiere Generale e dei Ministeri con il rinomato arco di trionfo, l’edificio del Senato e del Sinodo, il complesso architettonico del parco del palazzo sull’isola di Elagin e molte altre opere ancora, considerate capolavori dell’architettura mondiale. Maestro degli interni e dell’arte decorativa applicata, la sua non e’ solamente una vivida personalita’ artistica, Rossi fu il magistrale organizzatore della complessa edificazione della citta’.
Giacomo Antonio Domenico Quarenghi (Rota d’Imagna, 21 settembre 1744 – San Pietroburgo, 2 marzo 1817) è stato un architetto e pittore italiano. Fu un valido rappresentante dell’architettura neoclassica, meditata sull’opera di Andrea Palladio, ed uno dei principali realizzatori dell’Architettura neoclassica in Russia.
Il Quarenghi, nacque a Capiatone, frazione di Rota d’Imagna il 20 settembre 1744, dopo vari viaggi che lo portarono a Vicenza, Verona, Mantova, e Venezia, si reco’ a Roma nel 1763 entrando alla scuola del Mengs e, dopo la partenza di quest’ultimo per la Spagna, entro’ nello studio di Stefano Pozzi rivolgendosi presto allo studio dell’architettura. Ando’ in Russia nel 1779, scelto dal barone Grimm, ministro di Caterina II di Russia, come architetto della corte russa, recandosi nella Pietroburgo, che Caterina aveva intenzione di trasformare in una moderna capitale neoclassica. Nel 1781 edifico’ il Palazzo Inglese a Peterhof dalle linee severe e semplici e privo di decorazione. A Pietroburgo invece realizzo’ il Palazzo Berborodko, il Collegio degli Affari Esteri, la Banca di Stato, l’Accademia delle Scienze, il Teatro dell’Ermitage e il Palazzo Vitingov.
L’edificazione della città, che avvenne contestualmente alla bonifica delle paludi, venne affidata ad architetti Italiani. San Pietroburgo venne fondata da Pietro il Grande, nel 1703, per divenire la nuova capitale della Russia zarista. In virtù della sua posizione sul Mar Baltico era una finestra sull’occidente, che permetteva gli scambi commerciali e culturali. L’obiettivo era tra l’altro quello di fare della Russia uno dei principali partner commerciali della Gran Bretagna. La città si prestava inoltre a divenire la principale base della marina di Pietro il Grande, protetta dall’isola-fortezza di Kronštadt.
Dal 1990, il centro di San Pietroburgo, entra a fare parte del patrimonio dell’UNESCO, racchiude al suo interno molte architetture, monumenti e musei celebri in tutto il mondo.
Il Museo dell’Hermitage, ospitato in un complesso monumentale costituito dall’ex-Palazzo d’Inverno, può vantare alcuni dei più preziosi dipinti al mondo. Tra gli altri musei degni di nota si possono ricordare poi il Museo di Stato Russo e il Museo Etnografico Russo.
Le attrazioni architettoniche del XVIII e XIX secolo comprendono poi la Fortezza di San Pietro e San Paolo, la Cattedrale della Resurrezione, l’Istituto Smol’nyj, la Piazza del Palazzo con il Palazzo d’Inverno e la Prospettiva Nevskij.
Nel periodo 1950-1980 furono sviluppate molte nuove aree residenziali riservate a funzionari del partito e dirigenti locali, edifici pubblici e amministrativi.
Il fiume Neva e i numerosi canali sono ben integrati con gli spazi cittadini. Tutte queste vie d’acqua sono in evidente rilievo attraverso tutta la città.
Durante la costruzione originale della città, la foce della Neva venne instradata in una serie di canali, che ancora si intrecciano nella parte centrale della città, facendole meritare il nome di Venezia del Nord.
La piazza Kazan e’ dominata dalla maestosa Cattedrale di Madonna di Kazan. E’ opera del Andrey Voronichin (Usol’e, 28 ottobre 1759 – San Pietroburgo, 5 marzo 1814), uno dei maggiori architetti russi del neoclassicismo, che, per volere dello Zar Nicola I, si ispiro’ alla Basilica di S. Pietro in Roma.
Fu edificata fra il 1801 ed il 1811. Questa chiesa e’ una delle poche che svolgono le regolari funzioni di rito. E’ ubicata nel pieno della Prospettiva Nevskij e il giardino antistante durante il periodo estivo e’ meta di molti russi che cercano un momento di relax.
Le 144 colonne del porticato a semicerchio che abbraccia la piazza danno una impressione di semplicita’ e forza che si ripete anche all’interno.
Al suo interno e’ custodita icona di Madonna di Kazan del secolo XIII. Maria vi e’ ritratta a mezzo busto con il volto reclinato verso il Bambino, che si regge in piedi sulle ginocchia della Madre e benedice con la mano destra.

Affronto’ i Francesi a Borodino, sconfiggendoli a Smolensk e incalzandoli nella loro tragica ritirata fino alla Beresina (1812). Il suo nome resto’ legato alla tattica di disimpegno e della terra bruciata che gli permise di annientare le truppe avverse senza uno scontro diretto.
La Cattedrale di San Nicola è situata a sud del Teatro Mariinsky, con le sue guglie barocche e le cupole dorate e’ una delle chiese piu’ amate di San Pietroburgo nonche’ l’unica attiva in epoca sovietica, quando la religione era proibita. La chiesa soprannominata “chiesa del Marinaio” perche’ San Nicola e’ patrono dei marinai, contiene numerose icone del XVIII secolo e una splendida iconostasi di legno intagliato.
L’edificio fu costruito tra il 1753 e il 1762 su progetto dell’architetto russo Chevanskij, allievo di Rastrelli, al posto di una chiesa di legno, e puo’ ospitare fino a cinquemila persone contemporaneamente. La torre campanaria, a quattro piani, e’ costituito da un edificio a se’ che culmina con un’alta guglia aguzza.
Sappiamo che fu cresciuto secondo i precetti del Cristianesimo e fu imprigionato e torturato prima che l’editto di Costantino ponesse fine alle persecuzioni. Alla sua morte le spoglie vennero deposte nella cattedrale di Myra, dove restarono fino al 1087, anno in cui vennero trafugate da un gruppo di cavalieri italiani travestiti da mercanti e portate a Bari dove sono tuttora conservate.
La Fortezza di San Pietro e San Paolo (Petropavlovslaja krepost), disegnata da Domenico Trezzini e fondata nel 1703, fu edificata da Pietro il Grande su di una piccola isola, sul fiume Neva. Quando la potenza russa nel Baltico fu tale da non dover piu’ temere il predominio svedese, la fortezza divenne un carcere, soprattutto per gli oppositori politici.
Fra i primi prigionieri illustri ci fu Alessio, figlio unico di Pietro il Grande, fiero oppositore della politica paterna, accusato di complotto e condannato a morte nel 1718.
Lo seguirono numerosissimi altri: molti decabristi, il famoso scrittore Fedor Dostojevskij (1849), Michail Bakunin (1872), il fratello di Lenin Aleksandr (1887), Maksim Gorki (1889) e molti altri ancora. Alla fortezza si accede attraverso la Porta di Pietro (Petrovskije vorota) del 1718, simile a un arco di trionfo, fregiata della zarista aquila bicipite. Dall’una e dall’altra parte dell’ingresso si ergono i bastioni, detti dello Zar e di Mensikov.
All’interno, sulla sinistra, si vede la Casa degli Ufficiali del Genio conosciuta anche come Casa degli ingegneri, risalente alla meta’ del XVIII secolo; a destra, l’Arsenale di artiglieria, dell’inizio del XIX secolo.
Al centro di uno spiazzo, la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (PetroPavlovskij sobor), in stile olandese, a pianta basilicale con cupola centrale. Ad Antonio Rinaldi (dal 1752 a San Pietroburgo) si deve la guglia dorata, alta 60 metri, che regge un angelo che porta la croce. Sul pronao, la torre di 122 metri reca un carillon che ogni sei ore suona l’inno russo. L’interno e’ di stile barocco. Grandiosa e’ l’iconostasi in legno dorato con il pregevole portale dello Zar. La tomba di Pietro il Grande e’ alla destra dell’iconostasi. Quasi tutti gli zar Romanov sono sepolti qui in tombe monumentali di marmo bianco; quelle di Alessandro II e della moglie sono di diaspro verde e quarzo rosa.
Accanto alla Cattedrale si erge la Casa della barca di Pietro (Dom botika Petra I) edificata per custodire l’imbarcazione russa con la quale il giovane Pietro imparo’ l’arte della navigazione. Di fronte alla cattedrale sorge la Zecca (Monetny dvor), tuttora attiva, alla cui sinistra si erge il Bastione Trubezkoj che in passato fu il carcere piu’ duro di tutta la fortezza. Dopo il bastione, a destra si apre la porta che conduce al Rivellino Alecsejevskij, un carcere di diciotto celle completamente circondato dall’acqua. Sul lato delle mura meridionali si incontra la Casa del Comandante (Komendantshij dom), luogo dove venivano “interrogati” i prigionieri; e il Corpo di Guardia (Cauptvachta).
Di fronte al fiume, dal Bastione Naryskin (Bastion Naryskina) ogni mezzogiorno viene sparato un colpo di cannone. Per completare la visita, superato il Bajlione Sotov (Sotova Bastion), si puo’ raggiungere Porta Nikolai (Nikolskije vorota), nota anche come porta della morte perche’ di qui passavano i condannati alla pena capitale per raggiungere il luogo dell’esecuzione.
Il Palazzo Mikhailov e’ un eccellente esempio dell’architettura russa del diciannovesimo secolo. All’interno sono esposti capolavori ideati tra il dodicesimo ed il diciassettesimo secolo, lavori dell’Accademia d’Arte di San Pietroburgo e dell’Avanguardia di inizio ventesimo secolo.
Il Palazzo di Marmo e’ una testimonianza unica dell’architettura della seconda meta’ del diciottesimo secolo. All’interno del palazzo c’e’ un esposizione dedicata alla memoria di Konstantin Romanov, l’ultimo abitante nella residenza e, varie esposizioni permanenti, tra le quali: “The Ludwig’s Museum in the Russian Museum” e “Rzhevsky Brothers Collection”.
Il Palazzo Stroganov e’ un capolavoro dell’arte barocca. Per quasi due secoli, e’ appartenuto alla dinastia degli Stroganov, una delle piu’ illuminate famiglie del periodo degli zar. La “Galleria delle Porcellane Russe” e’ una delle collezioni permanentementi esposte nel museo; sono da segnalare inoltre le numerose pitture contemporanee di artisti russi ed europei.
Il Castello Mikhailovsky fu costruito con l’intento di essere la residenza di Paul I (il figlio di Caterina la Grande). Ma Paul ci visse solo 40 giorni, dopodiche’ fu assassinato all’interno della stessa residenza. Nel 1823, fu ceduto al Collegio di Ingegneria Nicholas e per questo venne soprannominato “Il Castello degli Ingegneri”. Nel museo sono esposte le seguenti collezioni: “Antique Subjects in Russian Art” e “The Epoch of Renaissance and Creative Oeuvre of Russian Artists”.
Il museo venne fondato nel 1895 dallo zar Nicola I per esporre al pubblico le collezioni dello zar Alessandro III al fine di avere nella cappella imperiale un museo corrispondente alla piu’ celebre Galleria Tretyakov di Mosca. Sistemato nel palazzo Mikhailovski, edificio neoclassico, costruito da Rossi all’inizio dell’800 fu inaugurato nel 1898. A tal fine vennero radicalmente rimaneggiati gli interni: del lavoro di Rossi rimasero soltanto la scalinata centrale e la “sala bianca”. Nel 1998 il museo ha festeggiato quindi il suo centesimo anniversario.
La posizione di San Pietroburgo, vicina al circolo polare artico, fa sì che il crepuscolo duri per tutta la notte durante l’estate, soprattutto da metà maggio a metà luglio; questo fenomeno è conosciuto come notti bianche e in questo periodo la vita culturale della città è ancora più fervente e attiva.
Nel 1914, Il suo nome viene cambiato in Pietroburgo, e nel 1924 in Leningrado, per ritornare nel 1991, San Pietroburgo con un referendum popolare dove la maggioranza scelse il vecchio nome.

Ogni 9 maggio, il cosiddetto Den’ Pobedy, la città torna per un giorno a chiamarsi Leningrado in memoria dell’assedio.


Arman Golapyan e Tarcisio Agliardi