Tiziano Vecellio

Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1480/1485 – Venezia, 27 agosto 1576) è stato un pittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia, secondo di cinque figli. Nato a Pieve di Cadore in provincia di Belluno, da Gregorio e Lucia; i parenti di Tiziano sono tutti giureconsulti da varie generazioni e l’artista gode di un’agiatezza economica molto rara per quei tempi. Nonostante Tiziano sia uno dei più grandi artisti a livello mondiale risulta difficile collocare con precisione la sua data di nascita, un dettaglio anagrafico essenziale per poter definire il periodo in cui egli iniziò a dipingere con il suo stile particolare.

 

La biografia e le maggiori opere di Tiziano

Probabilmente è nato tra il 1473 e il1490, anche se molti sono propensi a porre il 1477 come anno effettivo della sua nascita e questa ipotesi sarebbe supportata anche da una lettera del 1571 dello stesso Tiziano a Filippo II nella quale afferma di avere novantacinque anni. Attualmente la critica pone la data tra il 1488 e il 1490 e ciò si evince da una serie di riferimenti del Giorgio Vasari il quale afferma che Tiziano avrebbe cominciato a dipingere nello stile del Giorgione all’età di diciotto anni nel 1498. La questione non è stata ancora risolta dai critici anche perché da alcuni scritti sulla vita dell’artista è riferito che amasse fingersi ancora più anziano di quello che realmente fosse in modo da sbalordire gli interlocutori per il vigore e la prestanza fisica che ancora dimostrava. L’artista iniziò da bambino a manifestare il talento pittorico infatti dipinse un’immagine della Vergine sul muro di casa utilizzando colori naturali; secondo la tradizione, Tiziano arriva a Venezia all’età di 9 anni ma sulla sua prima formazione non si sa molto. Frequenta varie botteghe di pittura e sin dall’inizio si distingue per la spontaneità con la quale padroneggia i colori. Da adolescente entra nella bottega di Giovanni Bellini, il capostipite della tradizione pittorica del cinquecento veneziano per poi giungere alla bottega di Giorgione dove apprende il tonalismo. Tiziano riesce a rielaborare così bene la tecnica artistica e lo studio del colore da riuscire a realizzare opere simili e omogenee a quelle del maestro che per secoli si sono ritenute di mano giorgionesca. Contrariamente a Giorgione, Tiziano si applica anche al disegno, nel quale, nonostante il tiepido giudizio del Vasari, dimostra un tratto espressivo e sicuro, memore della lezione di Durer e Leonardo da vinci. All’ombra di Giorgione, Tiziano matura uno stile personale ed un utilizzo dei colori del tutto innovativo. I colori sono stesi in modo rapido ed impreciso, senza disegni preparatori e con poca attenzione dei contorni e ne deriva una pittura di grande espressività ed immediatezza. Giorgione inizia a capire il talento dell’allievo nonostante stesse intaccando la sua fama, non nega che secondo lui Tiziano dipingeva già nel ventre materno. Alla morte del maestro di Castelfranco, la fama di Tiziano cresce vertiginosamente e non ancora trentenne si ritrova essere il primo pittore di Venezia.

I viaggi di lavoro del Tiziano e l’uso delle mani nel dipingere

I viaggi lavorativi di Tiziano sono numerosi e stringe una profonda amicizia con Pietro Aretino; nel 1533 diventa “el pintòr primero” dell’imperatore Carlo V. Nel soggiorno romano del Vecellio, l’artista ha l’occasione di incontrare Michelangelo, il quale rimane profondamente colpito dalla maestria di Tiziano nell’utilizzo del colore, ma non manca di rinfacciargli la presenza di un disegno accurato. All’apice della sua carriera, Tiziano, apre una bottega dove insegnare la sua arte e negli ultimi anni di vita elimina totalmente l’uso dei pennelli, dipingendo solamente con le dita e mescolando il colore solamente con l’ausilio delle sue mani; il pittore di Cadore diventa un riferimento per tutto il mondo intellettuale dell’epoca (Ariosto cita Tiziano nel suo Orlando Furioso), in un periodo di grandi sconvolgimenti come il cinquecento. Quando venne inaugurata ufficialmente la pala d’altare dell’Assunta, nel convento dei Frari a Venezia, tutte le persone si stupirono della nuova tecnica pittorica di Tiziano. Tiziano è stato un artista innovatore, poliedrico e sperimentatore, lasciando nel mondo dell’arte una eredità incalcolabile che sarà raccolta dal Veronese, da Pietro da Cortona e dal Caravaggio. Tiziano muore all’età di circa novanta anni (orientativamente alla questione della data di nascita) consumato dalla peste nera. In onore dell’artista di Pieve di Cadore è stato chiamato “Tiziano” un cratere di Marte di 121 chilometri di diametro.

Federica Gennari