“Ho visto il futuro del rock and roll e il suo nome è Bruce Springsteen”. (Jon Landau, The Real Paper, 22 maggio 1974)
Inserito nel 2008 dalla rivista “Time” tra le 100 persone più influenti del mondo, Bruce Frederick Joseph Springsteen, noto come Bruce Springsteen o The BOSS (Long Branch, 23 settembre 1949), cantautore statunitense, è considerato uno dei più rappresentativi musicisti rock. Ha raggiunto il grande successo negli stati uniti nella seconda metà degli anni settanta ed a livello mondiale nel decennio successivo.
Bruce è il primogenito di Douglas, operaio, di origine irlandese, residente in Freehold, una piccola cittadina operaia del New Jersey, e la madre, Adele Zirilli, è figlia di immigrati italiani e lavora come segretaria. Springsteen ha due fratelli, Virginia nata nel 1950 e pamela nata nel 1962.
Bruce trascorre la sua infanzia e buona parte dell’adolescenza a Freehold, dove, in una serata del settembre 1956, quando aveva sette anni, viene folgorato da una esibizione televisiva di Elvis Presley. Decide all’istante di fare il cantante di rock’n’roll, senza mai più cambiare idea.
Bruce Springsteen, da giovanissimo, è molto timido e introverso, ma con una chitarra in mano si trasforma in un ragazzino estroverso capace di dare emozioni incredibili. Nel 1965, a 16 anni, entra a far parte di Castiles, la sua band, composta di ragazzi di Freehold. La band si scioglie nel 1968.
La famiglia Springsteen si trasferisce in California, ma Bruce rimane nel New Jersey e inizia a frequentare Asbury Park, piccolo centro sulla costa che in quegli anni rappresenta una scena musicale molto viva. Ne diventa presto uno degli esponenti di maggior spicco, riunendo attorno a sé molti dei musicisti che formeranno, qualche anno dopo, la E Street Band.
La svolta arriva con l’incontro con il produttore Newyorkese, Mike Appel. Appel rimedia per lui un contratto con Columbia Records con John Hammond, il leggendario talent scout scopritore di Bob Dylan. Nel 1973, incide i primi due dischi, “Greetings from Asbury Park, NJ” e “The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle”, ottenendo ottime recensioni, ma le vendite non sono esaltanti. La Columbia così inizia a chiamare Bruce “la follia di Hammond” e si prepara a rescindere il contratto. Ma THE BOSS non arrende e punta sulle esibizioni dal vivo, la sua arma vincente. Con la sua band E Street Band si lancia in una lunghissima serie di concerti intensi, uno di questi concerti è presente Jon Landau, critico tra i più influenti della rivista ‘Rolling Stone’. Jon Landau scrive un commovente articolo che include la frase “stasera ho visto il futuro del rock’n’roll e il suo nome è Bruce Springsteen”.
La Columbia è costretta a ricredersi e che capisce che “la follia di Hammond” merita un’altra chance.
Nel 1975, incide “Born to run”, uno dei dischi fondamentali della storia del rock; questa volta oltre alle critiche esaltanti arrivano anche i grandi incassi. Purtroppo per il cantante, da contratto, Appel priva Bruce di ogni diritto sulle proprie canzoni e una lunga battaglia legale lo tiene lontano per due anni dagli studi di registrazione. Alla fine Appel se ne va con i soldi, Bruce riconquista i diritti e Jon Landau diventa il suo nuovo manager.
Nel 1978, incide “Darkness on the Edge of Town”, probabilmente l’album più importante nell’evoluzione artistica di Springsteen e nel suo tour dedicato ogni concerto sembra scrivere una nuova pagina nella storia del rock’n’roll.
Nel 1980, due anni dopo, incide “The River” che lo porterà, nel 1981, a compiere la sua prima vera tournée in europa. Questa esperienza e contatto con l’Europa portano un profondo cambiamento in Springsteen. Nel 1982, l’uscita di “Nebraska” ne è la migliore testimonianza: un disco acustico, inciso in totale solitudine su un vecchio registratore a quattro piste, che narra storie di violenza, morte ed alienazione.
Nel 1984, incide “Born in the USA”, in assoluto il suo più grande successo commerciale di sempre.
Nel 1985, si sposa con la modella Julianne Phillips, mentre il “Born in the USA tour” batte una serie impressionante di record, regalandogli una fama planetaria.
Nel 1987, incide “Tunnel of Love”, disco che parla con toni sommessi del rapporto tra uomo e donna e delle sue mille zone d’ombra, l’argomento centrale della vita di Springsteen, ne è la conferma la sua imminente separazione. Due anni dopo si sposa con la sua corista Patti Scialfa.
Dopo la partecipazione di Springsteen e la E Street Band a un tour mondiale organizzato da Amnesty International con Youssou N’Dour, Tracy Chapman, Peter Gabriel e Sting, il Boss decide di sciogliere la E Street Band e lascia New Jersey di cui era un simbolo. Si trasferisce con la moglie a Los Angeles dove nel 1990 diventa padre di Evan James, poi di Jessica Rae nel 1991 e di Sam Ryan nel 1994.
Nel 1992, dopo cinque anni di silenzio, pubblica contemporaneamente due album, “Human Touch” e “Lucky Town”; i dischi commercialmente non soddisfano le aspettative ma la successiva tournée ha un buon successo. Probabilmente i fan non hanno ancora metabolizzato la presenza di nuovi musicisti che hanno sostituito la E Street Band.
Nel 1994, Bruce Springsteen vince un Oscar per la toccante “Streets of Philadelphia”, scritta per il film Philadelphia dell’amico Jonathan Demme con Tom Hanks, e l’anno successivo pubblica un disco semi-acustico, “The Ghost of Tom Joad”.
Nel 2002, Springsteen si riunisce con la sua vecchia band, E Street Band incide, per incidere “The Rising”: un’amara riflessione sull’America post 11 settembre e sull’impatto che la tragedia ha avuto sulle vite delle molte persone che ne sono state direttamente toccate. Il disco è seguito da una serie di concerti di oltre tre ore, segnati da un’eccezionale carica d’energia in cui momenti di intensa drammaticità si mescolano ad altri di puro e sfrenato divertimento e nei quali viene annullata ogni barriera tra il pubblico e la band.
Nel 2005, arriva il successivo disco, senza la storica E Street Band, si intitola “Devils & Dust”, e segna un parziale ritorno di Springsteen alle atmosfere folk. Nel 2006, l’anno seguente, annuncia la pubblicazione di un nuovo disco in studio: “We Shall Overcome – The Seeger Sessions”: il suo primo disco di cover, a cui segue anche un nuovo tour.
Nel 2007, viene annunciato “Magic“, un nuovo album prodotto da Brendan O’Brien ed inciso con la E Street Band. Il disco viene pubblicato ad inizio ottobre: subito parte il tour, prima in America, poi in Europa, che si protrae fino all’estate 2008.
Nell’autunno dello stesso anno The Boss si impegna nella campagna elettorale per Barack Obama, ed in una di queste occasioni presenta la nuova canzone “Working on a dream”.
A sessant’anni di età il Bruce Springsteen non ha nessuna intenzione di mollare, e sul palco riesce dare ancora grandi emozioni.
Alessia Marcon
Discografia essenziale:
- Greeting from Asbury Park, NJ (1973)
- The Wild, the Innocent & the E Street Shuffle (1973)
- Born to run (1975)
- Darkness on the Edge of Town (1978)
- The River (1980)
- Nebraska (1982)
- Born in the USA (1984)
- Live 1975-85 (1986)
- Tunnel of Love (1987)
- Human Touch (1992)
- Lucky Town (1992)
- Unplugged (1993)
- Greatest Hits (1995)
- The Ghost of Tom Joad (1995)
- Tracks (1998)
- Live in New York City (2001)
- The Rising (2002)
- Devils & Dust (2005)
- Magic (2007)
- Working on a dream (2009)
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La E Street Band:
- Vini Lopez – batteria (1973-1974)
- Ernest “Boom” Carter – (1974)
- David Sancious – piano e tastiere (1973-1974)
- Roy Bittan – piano e tastiere (dal 1974)
- Clarence Clemons – sax
- Danny Federici – tastiere
- Nils Lofgren – chitarra (dal 1984)
- Patti Scialfa – cori (dal 1984)
- Garry Tallent – basso
- Soozie Tyrell – violino (dal 2002)
- Steve Van Zandt – chitarra (dal 1975 al 1981 e dal 1999 a oggi)
- Max Weinberg – batteria (dal 1974)