La National Gallery of Art di Washington

La National Gallery of Art di Washington è uno dei più notevoli musei al mondo e vanta la pinacoteca più vasta degli Stati Uniti. La raccolta museale consta di opere provenienti da tutto il globo e dalla cronologia più varia. Nata nel 1937 con decreto del Congresso degli Stati Uniti, la collezione si basa su notevoli donazioni, tra le quali la Mellon, dal nome del collezionista che donò le opere e operò per la realizzazione di una sede museale (fornendo i fondi necessari) in grado di raccogliere opere sullo stesso livello qualitativo, terminata effettivamente nel 1941. Trattando con l’Ermitage russo e collaborando con diversi assistenti, Mellon riuscì a raccogliere un notevole corpus di opere che andarono a istituire il primo fondo del museo statunitense, con tele di Raffaello, Tiziano, Van Dyck e Rembrandt. Alle opere del gruppo Mellon, nel 1939 fu aggregata la donazione di Samuel Kress che ampliò la raccolta arricchendola di numerosi pezzi del Seicento, Settecento e del Rinascimento italiano. Dello stesso indirizzo artistico e cronologico fu la collezione lasciata dal magnate Peter Widener, appassionato soprattutto d’arte rinascimentale e di pittura fiamminga. Oltre a numerose donazioni di fondazioni private che, ancor’oggi, accrescono i fondi della National Gallery, si annovera la collezione di Chester Dale, comprendente oltre 250 opere di arte moderna e contemporanea, che completò il panorama artistico della Galleria con nomi illustri quali Monet, Cézanne, Picasso, Matisse e Modigliani. Attualmente il museo è suddiviso in due sedi: oltre all’edificio neoclassico finanziato da Mellon, il complesso consta di un secondo polo, l’East Wing, terminato nel 1978, dalle forme futuriste, adatte all’esposizione delle collezioni più moderne. Tantissime le sezioni ospitate dal museo: la pinacoteca (suddivisa in ulteriori sotto-categorie: pittura americana, inglese, tedesco-fiamminga, francese-italiana di XVII-XVIII secolo, francese del XIX secolo, spagnola, nord-europea del XV-XVI secolo, italiana dal XIII al XVI secolo, pittura moderna e contemporanea), Scultura (europea del XIV-XIX secolo, moderna e contemporanea), Fotografia, Arti decorative, Architettura (East Building, West Building e Sculpture Garden) e Disegno (stampe, disegni, design). Tra le più belle opere della scuola italiana conservate alla Nationa Gallery abbiamo il Ritratto di Giuliano de’ Medici e l’Adorazione dei Magi di Botticelli, il Gentiluomo con libro e la Sacra famiglia Benson di Giorgione, una Madonna con bambino di Giotto, il Ritratto di Ginevra de’ Benci di Leonardo , il Festino degli dei e alcuni ritratti di Giovanni Bellini, il Matrimonio mistico di Santa Caterina e la Madonna Barrymore di Correggio, una Natività di Duccio di Buoninsegna, la Madonna dell’Umiltà di Masaccio , Giuditta e l’ancella di Mantegna, Venere e Adone (più alcuni ritratti) di Tiziano e San Giorgio e il drago e la Madonna d’Alba di Raffaello. Si annoverano inoltre artisti del calibro di Beato Angelico, Gentile da Fabriano, Carpaccio, Andrea del Castagno, Piero della Francesca, Pontormo, Tiepolo, Perugino, Lorenzo Lotto, Filippo Lippi e Domenico Veneziano. In rappresentanza dell’Impressionismo e della scuola francese troviamo Monet (La passeggiata ), Renoir (Le pont-neuf) e Degas (Ritratto di M. Cassat), oltre a Edouard Manet (La ferrovia ). All’area fiammingo-tedesca appartengono le tele di Bosch (Morte di un avaro), Peter Paul Rubens (Ritratto di B. Doria), Van Gogh (La Mousmé seduta), Rembrabdt (Suicidio di Lucrezia), Veermer (La pesatrice di perle e altre tele), Dürer (Madonna Haller), Van Eyck e Van der Weyden. Esposta anche l’Ultima cena di Salvador Dalì e l’Arlecchino musicista di Pablo Picasso . Grazie a questo eccezionale corpus di opere donate all’istituzione nel corso degli anni, la National Gallery di Washington si conferma una delle raccolte più complete e interessanti dell’area statunitense, grazie anche a una concezione espositiva innovativa, basata sull’isolamento sistematico delle opere finalizzato all’ottimizzazione della visualizzazione e della contemplazione estetica.

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 Federica Gennari